Il ct della Nazionale si sfoga dopo le critiche ricevute in seguito alla sconfitta storica dell'Italia contro gli Stati Uniti di Jurgen Klinsmann. Pranelli si lamenta del fatto che per due giorni l'attenzione era focalizzatasui club (foto AP/LaPresse)
Il giorno dopo la sconfitta di Genova con gli Usa, Cesare Prandelli risponde alle critiche nei confronti della sua squadra. "No, davvero così io non ci sto", sono le prime parole pronunciate dal commissario tecnico dopo aver letto i giornali.
Al ct l'Italia è piaciuta e la sconfitta non lo preoccupa; ma non accetta la definizione di "squadra piccola" che è stata data alla sua Nazionale: "Per due giorni - continua Prandelli come riportato dal sito internet della Federcalcio - abbiamo parlato di tutt'altro, ciascuno a pensare ai problemi del suo club. Poi perdiamo un'amichevole e, senza tenere conto che non avrei messo in campo tre ragazzi di 20 anni se puntavo al risultato, giù critiche: troppo comodo".
Prandelli ieri ha provato la coppia Giovinco-Matri, poi ha dato spazio all'esordiente Borini e a Pazzini e, in attesa di Cassano e Rossi, torna sull'assenza di Mario Balotelli non convocato per l'amichevole di ieri contro gli Stati Uniti. "Le telefonate che mi aspettavo? Per ora lasciamo Balotelli in pace, può essere in difficoltà perché tutti parlano: però, tranquilli, dei messaggi mi sono arrivati. Lui indispensabile? Sono stato il primo a dire che poteva diventare tra i primi 4 attaccanti al mondo: ma - conclude Prandelli - abbiamo fatto le qualificazioni senza di lui".
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