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Inter guarita? Ce lo dirà il Marsiglia

sabato 10 marzo 20120 commenti

I buoni segnali che arrivano dalla vittoria di Verona con il Chievo spronano l’Inter a fare bene anche in Champions con il Marsiglia, altra squadra in netta crisi di gioco e risultati (foto: Ap/LaPresse)

E’ ancora troppo presto per poter affermare che l’Inter sia è già uscita dal suo tunnel, ma dopo la partita del Bentegodi i tifosi nerazzurri possono quantomeno guardare in faccia i propri amici e parenti e tornare a parlare di calcio.
Sì perché la vittoria è tornata, come una liberazione, come l’urlo di Milito, cartina al tornasole dell’Inter di questi periodi: sbaglia un calcio di rigore, lotta e alla fine riesce a prendersi la propria rivincita, riuscendo anche a commuovere Claudio Ranieri, che era stanco, stufo di fare la bella faccia di fronte a dirigenti, giocatori e giornalisti, ma che dentro, ora è abbastanza evidente, si contorceva e rodeva fino a stare male.
Le due zuccate di Samuel e del Principe sono come ossigeno che entrano quasi di schianto nello scafandro nerazzurro. Un regalo di compleanno, quello dei 104 anni della Beneamata, atteso da un mese e mezzo, da quel maledetto 22 gennaio a San Siro, giorno dell’ultima vittoria contro la Lazio (fu 2-1). 47 giorni di attesa, durante i quali si è detto tutto: dalla fiducia a termine di Ranieri, con il fantasma di Villas-Boas a “gufargli” contro, alla solita età dei senatori, che fanno comodo quando si parla di “grande esperienza” ma anche quando bisogna trovare un capro espiatorio.

Sarà poi stato vero? Sicuramente è un caso, ma a Verona contro il Chievo entra Cambiasso al 38’ del secondo tempo per Poli (uno dei migliori in campo) e l’Inter va due volte in gol nei minuti finali. E poi ancora: Sneijder, non lo dico io ma gli illustri colleghi della carta stampata, risulta sempre citato nelle azioni decisive. Una traversa, mezzo rigore, assist per il primo gol e vari calci pericolosi. Se anche le “mele marce” cominciano a girare per il verso giusto, allora forse veramente qualcosa sta cambiando.
Dopo la rimonta dallo 0-2 al 2-2 in casa con il Catania, ecco un altro segnale positivo, anche se, bisogna dirlo, il Chievo ha fatto poco per dire la sua. Da una squadra remissiva ad un’altra: la sfida più importante ora è ovviamente quella di Champions con il Marsiglia, che proprio ieri sera perdeva la sua quarta partita in fila contro l’Ajaccio, ultima della classe nella Ligue 1, non certo la Mecca del calcio europeo.
A San Siro si affrontano due squadre certamente non brillanti, ma gli ultimi segnali dicono che ce n’è una messa leggermente meglio di un’altra: niente cali di tensione però, per cantare vittoria, quella vera però, deve passare anche molto tempo. Serviranno ancora il Muro, il Principe e magari anche una spintarella del pubblico di casa, che piano piano sembra essersi unito alla causa. Una causa fatta di lacrime e fatica.
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