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Inferno e paradiso: il Milan va ai quarti

mercoledì 7 marzo 20120 commenti

Il Diavolo perde 3-0 all'Emirates Stadium contro l'Arsenal ma passa comunque: primo tempo choc con i gol di Koscielny (7'), Rosicky (26') e van Persie (43'). Nella ripresa però gli uomini di Allegri scendono finalmente in campo e si salvano anche grazie a un monumentale Abbiati
Chi aveva vissuto La Coruna e Istanbul credeva di averle viste tutte. Ma ancora una pagina non era stata scritta nella clamorosa storia degli ultimi anni del Milan europeo. Quella dell'Emirates Stadium, dove i rossoneri si presentavano nella sfida di ritorno degli ottavi di Champions League per difendere il successo per 4-0 dell'andata. E, incredibilmente, sono andati sotto 3-0 dopo 43', riuscendo comunque a portare a casa la pellaccia grazie a un secondo tempo giocato finalmente da squadra vera. Una rimonta a metà. Che porta il Milan ai quarti di Champions per il rotto della cuffia e lascia un sapore agrodolce sulla strada verso Monaco di Baviera.
ROSICKY TITOLARE, EL SHAARAWY DEBUTTA - Arsene Wenger recupera in extremis Rosicky e lo schiera sulla trequarti nel 4-1-4-1 che a differenza dell'andata pone a supporto di van Persie anche il trio composto da Walcott,Gervinho e Oxlade-Chamberlain. Il manager dei Gunners parte senza i sette infortunati Diaby, Mertesacker, Wilshere, Santos, Ramsey, Arteta e Benayoun. Massimiliano Allegri risponde con un 4-3-3 nel quale Ibrahimovic viene supportato da Robinho ed El Shaarawy, al debutto in Champions League. In difesa la novità è Mesbah titolare a sinistra, mentre a centrocampo van Bommel è affiancato da Nocerino ed Emanuelson. Anche per il tecnico rossonero non mancano le assenze (8): Ambrosini, Antonini, Nesta, Merkel, Seedorf, Boateng, Pato e Maxi Lopez. Anche per questo i portieri in panchina sono addirittura due: Amelia e Roma.
INCUBO A LONDRA: 3-0 IN 45' - Bastano pochi minuti per capire che il Milan non è in serata. Squadra lenta, svogliata e alla costante ricerca della profondità dove Ibrahimovic finisce sempre e comunque nella trappola del fuorigioco avversaria. Al 5' van Bommel viene ammonito per un fallo tattico a centrocampo e va in squalifica, ma non è la peggiore delle notizie. Il primo colpo all'orgoglio rossonero arriva al 7', quando Koscielny stacca solo in area sugli sviluppi di un corner e mette dentro indisturbato l'1-0. Sembra niente, ma è la prima breccia che dà il via all'alluvione. Perché le sicurezze del Milan svaniscono con il passare dei minuti in modo inversamente proporzionale al sogno dei Gunners, che pian piano sembra passare dal piano dell'utopia a quello della logica stringente. L'Arsenal, in parole povere, ogni volta che accelera fa male. Al contrario del Milan che, oltre ai generosi Ibrahimovic e van Bommel, trema come una foglia. Al 19' Abbiati si supera su un tiro dal limite di van Persie, mentre al 26' arriva in ritardo sul calcio di Rosicky, nato da una respinta maldestra di un irriconoscibile Thiago Silva. È il 2-0. Il punto di svolta del match per gli uomini di Wenger, che attendono soltanto che il Milan perda palla (cosa che accade sovente) per colpirlo. Al 43' arriva così il 3-0 di van Persie, che trasforma il rigore concesso per un fallo della coppia Nocerino-Mesbah su Oxlade-Chamberlain. A sigillare il primo tempo è però un erroraccio di El Shaarawy, che nel minuto di recupero mette a lato l'unica (ma ottima) chance da gol creata dal Milan. Un incubo.
CAMBIA LA PARTITA, PASSA IL MILAN - Dopo un primo tempo del genere, ci si aspetta soltanto l'epilogo, la grande caduta. Invece no. In una partita delle più insolite che si siano mai viste, accade che il Milan entri finalmente in campo e riesca a contenere l'Arsenal, costretto a giocare soltanto in ripartenza. Il match cambia andamento in modo radicale. E la svolta autentica arriva al 59', quando Abbiati compie un incredibile miracolo prima su Gervinho e poi su van Persie, che su una respinta in area prova un pallonetto censurabile stoppato dalla manona del portiere rossonero. Ricordate la parata di Dudek su Shevchenko? Qualcosa del genere. Qualcosa che fa capire quanto un episodio possa far girare una partita. In effetti, va così. Perché pian piano i minuti passano e l'Arsenal è sempre meno pericoloso. Al contrario di un Milan che al 62' sfiora una clamorosa rete da centrocampo con Ibrahimovic, un leone autentico da centrocampo in avanti. Allegri toglie un timido El Shaarawy e inserisce Aquilani (69'), passando al 4-3-1-2 con Emanuelson centrocampista e il Diavolo ne guadagna ancora di più in solidità, sfiorando una nuova e incredibile rete al 77' con Nocerino, che non sfrutta da un passo una gran palla proprio del neoentrato ex Liverpool. Finisce così. Il Milan più brutto dell'anno perde 3-0 ma passa il turno e va ai quarti entrando nel lotto delle otto migliori d'Europa.
BAGNO D'UMILTA' PER IL MILAN - Volendola vedere da un'altra prospettiva - una provocazione - alla fine i rossoneri passano ai quarti in virtù di un gol in fuorigioco (il secondo dell'andata). In realtà, il 3-0 di Londra suona non tanto come un campanello d'allarme per Allegri ma come un bagno d'umiltà dopo una vigilia passata a parlare di Ibrahimovic da Pallone d'Oro e di possibilità di vittoria finale. Un ko del genere basta per tornare nelle prime otto d'Europa a cinque anni di distanza dall'ultima volta, per sfatare il tabù Arsenal (mai eliminata da un'italiana negli otto precedenti), ma non per convincere. Perché il Milan ha sì sbagliato l'approccio, ma con la prestazione deludente di gran parte della squadra ha dimostrato di non avere i numeri per essere considerata una grande a livello continentale. Gente come Mesbah, Nocerino ed Emanuelson può fare la differenza in campionato. Ma, forse, è ancora acerba per certi sipari. Le gambe all'Emirates hanno iniziato a tremare dopo il gol dell'1-0, il peggiore dei segnali possibili. Questa volta è andata bene, ma pensare che si possa andare avanti in Europa infilando 45' del genere è difficile.

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