"In questo momento Zlatan è insieme a Messi e Cristiano Ronaldo uno dei tre più forti giocatori del mondo. Vale sicuramente il Pallone d'oro e gli auguro di vincerlo anche se quello è un premio che dipende soprattutto dai risultati della squadra". Massimiliano Allegri ha lanciato il monito ieri alla vigilia di Milan-Arsenal e il patron Silvio Berlusconi ha rincarato la dose in serata: "Ibra merita sicuramente il Pallone d'oro. Alla soglia degli 30 anni è cresciuto comunque a livello tecnico e come modo di giocare per gli altri con i suoi assist improvvisi".
Che lo svedese a 30 anni stia disputando una stagione strepitosa ed abbia raggiunto una maturità assoluta a livello non solo di reti ma di uomo squadra è sicuramente vero però per vincere il premio individuale per eccellenza non basta. Per quello serve vincere in Europa con il proprio club o con la propria Nazionale e far meglio di due fenomeni assoluti come Cristiano Ronaldo (pallone d'oro 2008) e Messi (pallone d'oro nelle ultime tre stagioni). Un'impresa davvero titanica visti i numeri irreali confezionati dai due fuoriclasse di Real Madrid e Barcellona.
LA STAGIONE DI IBRA — Finora Ibrahimovic ha messo a segno 25 reti in 28 presenze così distribuite: 18 in campionato (in 20 gare giocate), uno in Coppa Italia (in due gettoni) e cinque in Champions League dove il gigante svedese mai come quest'anno è stato decisivo e ispirato. Ibra, che in passato è stato aspramente criticato per il suo rendimento deficitario nelle gare del martedì e mercoledì di Coppa, quest'anno ha segnato in tutte le gare disputate regalando ai rossoneri tre successi (Plzen, Bate e Arsenal), un pareggio e una sconfitta (col Barça a San Siro). In serie A invece lo svedese ha segnato in 13 dei 20 match disputati regalando al Milan 35 punti (11 vittorie e 2 pareggi arrivati contro Lazio e Bologna). Con i suoi sigilli Ibra ha garantito alla squadra di Allegri il 65% dei punti in serie A. una percentuale notevole che diventa pazzesca se si considerano anche i numerosi assist creati per i compagni.
LA STAGIONE DI MESSI - Se le statistiche di Zlatan fanno rabbrividire quelle di Messi e Ronaldo sono da extraterreste. L'asso del Barça da settembre a oggi ha messo a segno la bellezza di 43 gol e 25 assist in 41 presenze realizzando anche cinque triplette e un poker di reti. Le reti sono così distribuite: 28 in 24 partite di Liga, due in 6 gare di Coppa del Re e sette in sei partite di Champions League. Nelle gare dove la Pulce ha segnato il Barça non ha mai perso: 4 successi in Champions League, 13 vittorie e un pareggio in campionato (37 punti sui 57 totali collezionati dai ragazzi di Guardiola). Con i suoi centri Messi ha garantito ai blaugrana il 65% dei punti in campionato: tanto quanto Ibrahimovic nel Milan. Chi l'avrebbe detto solamente due anni fa quando gli spagnoli si disfarono di Ibra.
LA STAGIONE DI RONALDO — E Ronaldo? Il numero 7 lusitano ha segnato 39 sigilli in 38 presenze così distribuiti: 30 in 25 partite di Liga, tre in cinque gare di Coppa del Re e cinque in sei match di Champions League. Quando CR7 ha gonfiato la rete le merengues non hanno mai perso: 3 vittorie e un pareggio in Champions League, 16 successi in campionato (per un totale di 48 punti sui 67 collezionati dai ragazzi di Mourinho). Con i suoi sigilli Ronaldo ha garantito il 71% dei punti in campo: poco più di Ibra e Messi.
TRE CAMPIONISSIMI — Alla fine di questa raffica di numeri si evince come non sia assolutamente azzardato il parallelo di Allegri che ha messo Ibra sullo stesso piano di Messi e Ronaldo. Con due avvertenze a favore di Ibra che ha giocato meno partite e ha segnato in un campionato come la serie A dove la vita è più difficile per un attaccante rispetto alla Liga, dovele goleade di Real e Barça sono messe in preventivo. Per il Pallone d'oro però siamo sempre lì occorre sfatare il tabù Champions e riportare la Coppa dalle grandi orecchie al club di Via Turati. In quel modo Ibra diventerebbe davvero l'erede di Marco Van Basten: che vinse tre Champions e tre volte il pallone d'oro con la casacca rossonera.
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